Pre-morte esperienze, NDE near-death experience





 



Esperienze di pre-morte (NDE – Near Death Experience)


IL SIGNIFICATO DELLA VITA (seconda parte del racconto di Mary)


Nel 1999, durante una vacanza nella regione de Los Rios in Cile, Mary(ortopedico e neurochirurgo) precipita con il kajak da una cascata e viene risucchiata sott’acqua. Nonostante tutti gli sforzi dei compagni per salvarla, rimane immersa troppo a lungo. Ma non è la fine: Mary ha modo di sperimentare la vita ultraterrena, la pace e la gioia degli angeli, prova cosa sia l’amore incondizionato di Dio. Torna a raccontarlo, investita di una missione: quella di riportare con la sua testimonianza fede e speranza in questo mondo.

Passai molte ore riflettendo su ciò che Dio mi stava chiedendo. Anche prima del mio incidente in canoa non avevo mai veramente creduto alla fortuna o alle coincidenze. Credevo che Dio influenzasse quasi tutto e che la maggior parte di ciò che accade facesse parte di un piano più grande. Ero sdraiata nel mio letto d’ospedale, chiedendomi che scopo avesse avuto il mio incidente, quando improvvisamente mi ritrovai seduta su un masso in un grande campo inondato di sole. Stavo conversando con un Angelo che sedeva su una roccia vicina. Lo chiamo così, ma in realtà non so chi fosse davvero: un Angelo, un messaggero, Cristo, un maestro? So solo che era divino, e che veniva in nome e da parte di Dio.

La nostra conversazione procedeva con me che facevo delle domande e lui che mi rispondeva. Parlammo di come sia possibile essere sempre lieti, anche in circostanze terribili, e affrontammo la vecchia questione del perché succedono cose brutte alle persone buone. Durante quella conversazione ricevetti l’illuminazione seguente: a ognuno di noi vengono dati l’opportunità e il privilegio di scendere sulla terra per motivi diversi. A volte veniamo per poter crescere come persone e per rafforzare i frutti del nostro spirito, l’amore la gentilezza la pazienza la gioia la pace la bontà la fedeltà la mitezza l’autocontrollo. Altre volte lo facciamo per aiutare altri a sviluppare quegli stessi frutti. Tutti quanti scendiamo sulla terra per assomigliare di più a Cristo, come scritto nell’ottavo capitolo della lettera ai romani.

Per prepararci al nostro viaggio sulla terra, abbiamo la possibilità di tracciare le linee esistenziali della nostra vita. Questo non implica che il progetto spetti interamente agli essere umani. È più una creazione di Dio, mentre a noi tocca il compito di passarlo in esame e discuterne con un angelo che ci fa da assistente personale. All’interno dell’ algoritmo della nostra esistenza sono previsti alcuni bivi, vale a dire momenti in cui ci è possibile uscire e tornare a Dio, oppure essere re indirizzati verso un compito e un obiettivo diverso.

A guidarci quando ci troviamo di fronte a queste diramazioni possono essere le nostre scelte consapevoli, le circostanze oppure può spingerci l’intervento di un Angelo. Siete mai arrivati in qualche posto proprio al momento giusto? Quando ripensate alla vostra vita, non riuscite forse a ricordare qualcuno che, pur facendo solo una breve comparsa, ha detto o fatto qualcosa che ha avuto sulla vostra esistenza un effetto smisuratamente grande? Quali sono le circostanze che vi hanno fatto unire a vostro marito o a vostra moglie, o le situazioni particolari che hanno determinato altri eventi altrettanto importanti per la vostra vita? Avete mai pensato, per caso, a una persona che poi inaspettatamente vi è apparsa davanti o vi ha contattato? Vi è mai successo qualcosa che vi ha fatto pensare: “questo è davvero assurdo”!? Rifletteteci. Si è trattato di una serie di coincidenze o di eventi orchestrati da Dio, testimonianze della Sua presenza nella vostra vita?

Anche se raramente siamo consapevoli degli angeli o del loro intervento nel nostro mondo, credo che essi siano intorno a noi ogni giorno della nostra vita. Gli Angeli sono esseri spirituali che vengono menzionati nel vecchio e nel nuovo testamento più di 250 volte. Si presentano come creature, eventi o essere umani, che lodano e adorano Dio. Si prendono cura del popolo di Dio, lo proteggono e lo guidano, spesso intervenendo o portando agli uomini messaggi divini. Sono loro a muovere le coincidenze così comuni nelle nostre vite.

Nonostante spesso non vengono riconosciuti, sembra appurato che oggigiorno gli Angeli siano presenti e attivi nel nostro mondo. Sono gli Angeli spesso a metterci o a spingerci in una situazione che ci costringerà a cambiare direzione. Ovviamente questo reindirizzamento non è forzato, anzi, anche se siamo costretti ad avvicinarci a un bivio, siamo comunque noi  a scegliere se girare a sinistra o a destra. Ogni scelta ci fa andare avanti e non si può tornare indietro o cambiare la propria decisione. Ogni decisione che prendiamo oggi influenza quello che avremo davanti domani. Il pianeta terra e gli esseri umani che lo abitano sono davvero interconnessi, e non vi è alcuna azione che non comporti un qualche tipo di reazione.

Persino le circostanze e gli eventi più terribili sono in grado di stimolare grandi cambiamenti negli individui e nella società. Se non vedessimo la crudeltà, non saremmo mossi a compassione. Se non affrontassimo personalmente delle prove non svilupperemmo la pazienza e la fede.

È il riconoscimento che le nostre preoccupazioni terrene hanno poca importanza rispetto alla vita eterna che ci permette di conoscere la gioia in mezzo al dolore e alla preoccupazione. Siete mai davvero cambiati o cresciuti come persone nei periodi più rilassanti e piacevoli? Accettare che il cambiamento non avvenga quasi mai senza una quantità di difficoltà e di sfide può veramente liberare una persona e permetterle di essere sempre lieta. Questo ci consente anche di vivere ogni giorno con il cuore pieno di gratitudine e di rendere grazie in ogni circostanza. Non importa la motivazione. Possiamo essere grati a Dio per il fatto che rispetta  le sue promesse, perché abbiamo fede a sufficienza per sostenerci, perché ci è assicurata la vita eterna.

A volte incontriamo situazioni scomode o persone irritanti affinché ci portino in una direzione più vicina alla volontà di Dio. Un esempio che mi piace usare e quello di un mendicante che può sedersi fuori dall’ufficio di un ricco uomo d’affari proprio per aiutarlo a sviluppare più tolleranza e compassione verso gli altri. Riesco a ritrovare alcuni esempi simili anche nella mia vita.

Prima dell’incidente, il comportamento di alcuni miei colleghi mi faceva arrabbiare e mi irritava profondamente. Più tardi, anche se quegli atteggiamenti continuavano a non piacermi, mi resi conto che non conoscevo il motivo per cui erano sulla terra né quello per cui avevano incrociato la mia vita. Per quanto a volte  è difficile da accettare, so che Dio ama ognuno di loro tanto quanto ama me.

Mentre l’Angelo seduto sulla roccia vicino a me continuava con le sue spiegazioni rispondendo con pazienza alle mie domande, iniziai a visualizzare una metafora che descriveva ragionevolmente la nostra vita individuale: ognuno di noi è come un piccolo filo che contribuisce alla tessitura di un arazzo bellissimo. Passiamo la vita a preoccuparci di quanto il nostro filo sia lungo o di che colore sia, arrivando ad arrabbiarci se si strappa o si logora. L’arazzo completo è troppo grande perché noi possiamo vederlo e il disegno è troppo complesso perché si riesca ad apprezzare l’importanza del singolo cordoncino personale. Ma in ogni caso, senza il contributo di ciascuno di noi, l’arazzo sarebbe incompleto. Dobbiamo quindi apprezzare il nostro apporto e rallegrarcene. I singoli fili, le singole vite, sono importanti. Quello che facciamo e le decisioni che prendiamo, anche se ci sembrano piccole, in realtà fanno la differenza.

Mi pare interessante che, quando qualcuno racconta di eventi o circostanze terribili, è raro che a farlo siano le persone direttamente coinvolte. Ho parlato con molta gente che si è trovata al centro di una situazione descritta da altri come terribile, tragica o disastrosa, ma il diretto interessato si è sempre detto grato per quella circostanza e, potendo scegliere, non l’avrebbe cambiata. La mia tesi è che interpretare un avvenimento come intrinsecamente buono o cattivo è solo una questione di prospettiva. Alle persone buone accadono cose brutte? Non ne sono così sicura. Di certo Gesù era davvero una persona buona. E la sua crocifissione potrebbe sicuramente essere interpretata da molti come qualcosa di brutto.

I suoi discepoli erano sconvolti, ma le profezie dell’antico testamento non si sarebbero realizzate ,e una nuova alleanza con Dio non sarebbe stata sancita se Gesù non fosse stato crocifisso. Da questo punto di vista è difficile dichiarare che la sua crocifissione sia stata una così brutta cosa.

E infatti è l’essenza della buona novella che viene celebrata dai cristiani. Anche quando ci sentiamo frustrati dalla nostra incapacità di comprendere una circostanza o un evento, ci sono Angeli invisibili che ci portano conforto e protezione direttamente dalla saggezza del Signore. L’unica opzione ragionevole che abbiamo è fare affidamento sulla parola e sulle promesse di Dio.

(Mary C.Neal- In paradiso e ritorno)




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